l'Investitore Accorto

Per capire i mercati finanziari e imparare a investire dai grandi maestri

Archivio per il tag “valutazione azioni”

Rendimento atteso delle azioni: come stimarlo

grantham-mar09Nel post Valutazioni azionarie e rendimenti attesi avevo cercato, qualche settimana fa, di spiegare perché dei mercati azionari sottovalutati sono un’opportunità. Avevo mostrato la tendenza dei multipli valutativi a regredire, nel lungo periodo, verso il loro livello medio e la tendenza degli utili a crescere, nel lungo periodo, a tassi sorprendentemente stabili.

Dalla combinazione di queste due “costanti” nella storia delle Borse era facile derivare la conclusione: valutazioni di mercato inferiori alla media (come le attuali) preludono a cicli caratterizzati da rendimenti delle azioni superiori alla media. Continua a leggere…

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Quanto è sottovalutato l’azionario europeo?

Scrivevo ieri, nel post Valutazioni azionarie e rendimenti attesi, che i mercati azionari europei sono più sottovalutati di quelli americani.

Per questi ultimi offrivo diversi dati puntuali relativi ai massimi di sottovalutazione toccati al fondo dei grandi bear market del passato e una stima aggiornata del CAPE, ossia del rapporto tra il prezzo e la media decennale degli utili. Continua a leggere…

Valutazioni azionarie e rendimenti attesi

A ottobre, nel post Punto di svolta, scrissi che ero diventato compratore di azioni. Dopo aver giocato in difesa o scommesso al ribasso per quasi un anno e mezzo, sostenevo che la sottovalutazione dei listini azionari era diventata tale da convincermi ad accumulare gradualmente delle posizioni lunghe, ossia rialziste.

Ora che gli indici hanno fatto un altro tonfo, violando con decisione i minimi dello scorso autunno, è giusto chiedersi se quella mia scelta non sia stata sbagliata. Continua a leggere…

Cos’è un secular bear market

Cosa sia un bear market, o mercato orso, è abbastanza noto. Secondo la definizione più accettata, si tratta di un calo sostenuto degli indici azionari, che si sviluppa nell’arco di almeno alcuni mesi e non è inferiore al 20%. Per flessioni di minore portata – piuttosto comuni – non si parla di bear market, ma di semplici correzioni.

Meno risaputo, probabilmente, è cosa sia un bear market secolare (o secular bear market) – qualificazione in cui, da qualche tempo, è frequente imbattersi. Vediamo di capirlo. Continua a leggere…

Panico e miopia degli investitori

Esiste una regola aurea dell’investimento azionario? Penso di sì. L’ha formulata il più grande investitore di tutti i tempi, Warren Buffett, e recita così: “Sii timoroso quando tutti sono avidi, avido quando tutti sono timorosi.” Se questa massima, semplice e paradossale, è aurea è perché, come Buffett dimostra da oltre mezzo secolo, si è rivelata nel tempo straordinariamente redditizia. Continua a leggere…

Gli investitori value sfidano il bear market

A cavallo dell’ultimo fine settimana di ottobre, quando gli indici di Borsa americani sono ridiscesi verso i minimi del 10 ottobre e quelli europei e asiatici sono sprofondati ancora più giù, ho di nuovo acquistato azioni. E qualcosa ho comperato anche nell’ultimo paio di giorni. Nei momenti di massimo sconforto e paura, ho preso atto di quello che faceva la massa e mi sono regolato di conseguenza: ho fatto l’opposto. Nel mio portafoglio di attività finanziarie, i titoli azionari, che avevo drasticamente tagliato al 15% già nella prima metà del 2007, sono così arrivati a costituire una quota del 55%. Continua a leggere…

Punto di svolta

Nell’ultimo paio di settimane il mio punto di vista sui mercati è cambiato. Chi ha letto il blog sa quanto io sia stato negativo – sin dai primi post nella primavera del 2007 – sulle prospettive del ciclo economico e delle Borse e quanta cautela abbia invitato a esercitare mentre montava quella che avevo descritto, ben prima che il processo entrasse nella fase acuta, come una gigantesca bolla del credito in procinto di trasformarsi in un’epocale crisi finanziaria (vedi i post La prima bolla davvero globale, Le banche i mercati e la bolla del credito o Buffett, Gross e gli schemi di Ponzi delle banche). Ciò che poteva sembrare pessimismo si è dimostrato un realistico set di aspettative. Continua a leggere…

Un punto di vista contrario: Ken Fisher

Un investitore accorto rifiuta il dogmatismo, presta attenzione ai punti di vista più diversi, purché ben argomentati, elabora le sue opinioni in modo critico e libero da pregiudizi. Da quando questo blog è nato, la scorsa primavera, le mie valutazioni sul ciclo economico e sulle Borse sono state improntate a un fondamentale pessimismo. Tuttavia, al cospetto dei mercati finanziari, il mio istinto è di non sentirmi mai sicuro. Continua a leggere…

La formula vincente per battere i mercati azionari

Un editore poco noto ai cultori di finanza, Edizioni di Cinehollywood, ha finalmente tradotto in italiano Il Piccolo Libro che Batte il Mercato Azionario di Joel Greenblatt. Parafrasando Neil Armstrong, direi che si tratta di un piccolo passo per l’umanità ma di un balzo enorme per l’Italia. Se uno dovesse infatti stilare una lista dei cento libri più importanti in materia di investimenti, scoprirebbe che quelli disponibili in italiano si contano sulle dita di una mano. Triste a dirsi, ma è così. Ora si è aggiunto il lavoro di Greenblatt ed è una grande novità, dato che “Il Piccolo Libro”, oltre che qualificarsi agevolmente per la Top 100, merita probabilmente di essere incluso nella Top 10 di tutti i tempi. Vediamo il perché. Continua a leggere…

Sul cattivo uso del P/E e il P/E normalizzato

Un articolo apparso su Bloomberg News qualche giorno fa ha attirato la mia attenzione. Si trattava, d’altra parte, di un’esclusiva pubblicata con grande risalto e dal titolo sensazionale: “S&P 500 Stocks Are 45% Cheaper Than When Index Last Hit Record” (I titoli dell’S&P 500 sono il 45% meno cari di quando l’indice toccò i massimi del 2000”). Ne riporto, in una mia traduzione, alcuni passi salienti.

“I titoli dell’indice S&P 500 potrebbero essere ancora un “affare” dopo che il benchmark azionario americano ha sorpassato i massimi del 2000. Continua a leggere…

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