Omaggio a Popper I
Si è svolto i giorni scorsi a Milano un convegno dal titolo “Economia e Società Aperta”, organizzato dall’Università Bocconi e dal Corriere della Sera. E’ un evento che mi rallegra e che spero porti frutti, rivelandosi un momento di discontinuità per il nostro paese. Di discontinuità abbiamo infatti bisogno. E in poche parole cercherò di spiegarmi. “Società aperta” fa riferimento all’opera più famosa di Karl Popper, La società aperta e i suoi nemici, pubblicata nel 1945. Penso ci siano almeno due buoni motivi per considerare Popper uno dei grandi maestri del pensiero europeo.
1) E’ stato forse il più importante filosofo della scienza del ventesimo secolo. Ci ha insegnato a capire – e a praticare – un metodo sviluppatosi in Europa e diventato la più evoluta forma di pensiero umano finalizzato alla “ricerca della verità”.
2) Scrivendo nel 1945, Popper rifletteva su tre decenni di crisi quasi esiziale per i popoli e la civiltà europea, travolti dall’irrazionalismo nichilista e criminale di nazismo e fascismo e dalle false promesse, congiunte a una “realtà crudele”, del marxismo-leninismo in versione staliniana. Continua a leggere…