Fondi chiusi e spirito dell’illuminismo
La riforma della previdenza complementare parte segnata da (almeno) due vizi che, in Italia, sono troppo comuni per essere casuali: l’insufficiente riconoscimento della libertà individuale e il difetto di concorrenza. Come ben argomenta Andrea Moro in un articolo pubblicato su La Voce , i fondi negoziali o chiusi, uno dei pilastri della riforma, sono troppo chiusi a causa dei vincoli imposti dagli accordi tra le parti sociali alla contribuzione del datore di lavoro.
Il risultato è che viene di fatto limitata la libertà di scelta del lavoratore e ridotta la concorrenzialità del sistema dei fondi previdenziali, con prevedibili ricadute negative su costi e rendimenti a danno degli interessi del lavoratore stesso. Continua a leggere…