Value investing o investimento passivo?
Da oltre 50 anni, da quando Harry Markowitz mise a punto la sua teoria di selezione del portafoglio, si confrontano sui mercati finanziari due strategie d’investimento che fanno capo a “visioni” contrapposte. Da una parte ci sono i cultori del value investing (scuola nata negli anni ’30 con Benjamin Graham), che pensano di poter sfruttare le irrazionali fluttuazioni dei prezzi – prodotte dall’emotivo oscillare degli investitori tra euforia e panico – identificando a proprio vantaggio le discrepanze tra i prezzi stessi e i “valori” sottostanti. Dall’altra ci sono i sostenitori delle aspettative razionali e dell’efficienza dei mercati, visti come imbattibili meccanismi di sconto. Continua a leggere…