Mercati predittivi e recessione negli Usa
In tre diverse occasioni, nei post Il mercato delle idee, L’economia Usa e lo spettro della recessione, e Mercati azionari e rischi di recessione, mi sono sforzato di recente di analizzare quali siano le probabilità di un deterioramento della congiuntura economica negli Usa, attraverso quali indicatori possano essere meglio monitorate e infine quali potrebbero essere le conseguenze per gli investitori. Il tema è importante e vorrei aggiungere oggi qualche breve considerazione su un altro strumento utile e innovativo, che ogni accorto investitore può inserire nel suo arsenale: il contratto US.recession.08 scambiato sul prediction market di Intrade.
Secondo le scommesse dei partecipanti a questo mercato, i rischi di una recessione negli Usa nel 2008 sono valutati al momento al 49%. Come evidenzia il grafico qui sotto, dopo essere salite sino a lambire il 60% agli inizi di settembre, le probabilità sono gradualmente scese nell’ultimo mese, anche se restano elevate.
Il contratto di Intrade non è per ora scambiato in modo molto attivo. E questo è un limite. Ma l’aspetto incoraggiante è che i prediction market (mercati predittivi), nati in ambito universitario sul finire degli anni ’80 con l’Iowa Electronic Market, hanno dimostrato nel tempo una capacità di predire eventi economici, politici o di natura commerciale (come il successo di un nuovo film) di gran lunga superiore a quella dei migliori sondaggi d’opinione o alle stime dei cosiddetti “esperti”.
Come spiegano in un articolo per il Journal of Economic Perspectives Justin Wolfers e Eric Zitzewitz, due professori dell’Università di Stanford, l’efficacia dei prediction market si basa sulla capacità di aggregare le opinioni di partecipanti che, attraverso la motivazione del profitto, hanno incentivi per ricercare e scoprire informazioni e renderle pubbliche in modo veritiero (tutte considerazioni non applicabili ai tradizionali sondaggi d’opinione).
Che l’aggregazione di opinioni diverse, in progetti cooperativi o in mercati ben regolati che offrono i giusti incentivi, dia poi risultati molto più affidabili di quanto non sappiano realizzare, individualmente o a piccoli gruppi, i cosiddetti esperti, è una scoperta che in anni recenti ha avuto molte conferme, esposte magistralmente in libri importanti come “The Wisdom of Crowds” di James Suroviecki o “The difference” di Scott Page.
La prossima volta che vedete o leggete un qualche guru esprimersi eloquentemente sui rischi che corre o non corre l’economia americana affrettatevi insomma a consultare il prezzo del contratto scambiato sul prediction market di Intrade: è probabile che la sappia più lunga.
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